Dieci motivi per cui vogliamo più Masha e meno Peppa

(Nota: questa è una recensione per addetti ai lavori. Chiedo scusa a tutti quelli che non sanno di che cosa si stia parlando.)

  1. Masha è una bambina vera. Peppa è una specie di marionetta attraverso cui gli adulti cercano di spiegare ai bambini con parole semplici che cos’è l’infanzia.
  2. Masha non sta ferma un secondo, gioca con qualsiasi cosa, riesce a devastare una stanza in pochi secondi, strilla, ride, ha fame, ha sonno. Quando è in vena, farebbe incazzare persino il Buddha, ma le basta un sorriso per farsi perdonare. Si capisce che chi inventa le storie di Masha in realtà non inventa nulla, ma copia dall’esperienza. Peppa, al contrario, segue una sceneggiatura fastidiosamente didascalica. Recita la parte della bimba tipica: è un po’ petulante, un po’ dolce, un po’ giocherellona, in dosi accuratamente calibrate come da ricetta psicopedagogica.
  3. Orso è una figura genitoriale credibile: per buona parte del tempo improvvisa. Vuole un gran bene a Masha, ma ciò non toglie che sia sempre sul punto di perdere le staffe. E si trattiene. Ripara i danni. Fa le pulizie continuamente. Spesso impara lezioni preziose dalla piccola peste che si ritrova per casa. Mamma Pig, invece, è la mamma perfetta™ delle pubblicità dei pannolini: sorride sempre, non si arrabbia mai, passa il tempo a spiegare ai suoi figli cose elementari, non fa un cazzo dalla mattina alla sera.
  4. Papà Pig merita un discorso a parte. Nonostante il mondo di Peppa sia ricoperto da un palmo di glassa politically correct che neanche le torte di Buddy Valastro, è contemplata l’esistenza di una categoria sociologica da tartassare a piacere: quella dei papà, appunto. Papà Pig è un minchione imbranato che si bulla, tenta di fare cose che non sa fare, fallisce miseramente e viene scherzato da tutti, anche dal figlioletto di due anni che sa dire solo “dinosauo”. Sua figlia non fa altro che ripetergli «papà sciocchino» e «papà tontolone», mentre la mamma ride. Ride! Grazie di cuore: questo è proprio quello che ci serve, a noi padri, in un’epoca in cui definire il nostro ruolo è sempre più difficile.
  5. I disegni. No, cari animatori, quella sul naso di George non è una rana.
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    Forse avete pensato che siccome i bambini piccoli non possiedono una tecnica grafica raffinata, bisogna che il cartone sia altrettanto grossolano. Il ragionamento è offensivo. Quello che state dicendo è: «bambini, eccovi un cartone disegnato alla cazzo di cane, come piace a voi, siete contenti?». Osservate piuttosto la cura certosina dello studio Animaccord nel realizzare ogni dettaglio delle scene e dei personaggi (la pelliccia di Orso, la texture del legno e della stoffa, i riflessi opachi sul samovar). E imparate.
  6. I movimenti dei personaggi. Solo un esempio: qui (04:45–05:09). Le dita di Orsa che pescano in aria cercando il lampone dove non c’è sono puro virtuosismo. Nel villaggio di Peppa, di contro, il massimo della caratterizzazione motoria è questo.
  7. La musica, mannaggia, la musica. Sia il tema di Peppa, sia la colonna sonora delle puntate sono costruiti su un giro di due accordi (I-V e I-IV rispettivamente). Due. Perfino la Canzone del sole, al confronto, offre panorami armonici di inaudita profondità. Ci dev’essere dietro lo stesso ragionamento dei disegni: keep it simple. Ma è un ragionamento imbecille. Ai bambini piacciono le cose complicate. E spesso anche agli adulti. A me, per dire, piacciono i concerti per violino proprio perché non sono in grado di comporne uno (ma so distinguere tra un concerto vero e un potaccio indefinibile spacciato come tale). E infatti le melodie di Masha sono riccamente arrangiate e hanno sempre un guizzo inatteso. Spesso rimandano ai classici. Ascoltate Quando io sarò grande: l’alternanza I-iv6c ha un sapore malinconico che mi ricorda certi preludi di Rachmaninov.
  8. I dialoghi. Le storie di Peppa sono commentate da Captain obvious (il povero Gianni Bersanetti, un indimenticato Dr Greene in E.R., che ora dà l’impressione di volersi tagliare le vene ad ogni battuta). I casi sono due: o il piccolo spettatore non sa parlare, e allora spiegargli a parole quel che succede sullo schermo è inutile, oppure sa parlare, e allora è stucchevole. Le storie di Masha, al contrario, non sono raccontate ma mostrate. Questo è di grande aiuto ai genitori che desiderino riguardare la stessa puntata venti volte (perché così accade) senza spararsi in mezzo agli occhi.
  9. Il punto centrale è questo: l’idea che sottende Peppa è che i bambini siano decerebrati e non capiscano niente se non vengono letteralmente imboccati di spiegazioni. Il punto di Masha è invece che non si è mai troppo giovani per apprezzare l’arte, e che perciò vale la pena di impegnarsi a creare un’opera che, pur tarata all’età, sia complessa e stimolante. Se come adulti pretendiamo un intrattenimento di qualità, perché diamo pappetta ai nostri figli, che hanno un cervello molto più sveglio del nostro? E non ditemi che Peppa è per bambini piccoli: Peppa è per bambini scemi. Masha invece è arte in ogni senso ragionevole del termine. Come tale, non insegna nulla: si limita a rappresentare sé stessa. E il risultato si vede: Emma guarda Masha in religioso silenzio; puoi quasi sentire le rotelline che girano nella sua testa, per far fronte alla sfida di ciò che ancora non è in grado di capire. Quando inizia Peppa, invece, comincia ad agitarsi e va in cerca di qualcosa di più interessante da fare. Non ha neanche imparato a dirlo, Peppa, mentre con Masha ci prova, nonostante la sh.
  10. Quasi dimenticavo: le pozzanghere di fango. LE FOTTUTE POZZANGHERE DI FANGO. Trattenetemi.

Errata corrige: I primi accordi di Quando io sarò grande sono Ic-iv6b piuttosto che I-iv6c. La tonalità è si maggiore.

105 pensieri riguardo “Dieci motivi per cui vogliamo più Masha e meno Peppa”

      1. Il fato e che lo danno troppo tardi alle 2di notte …….ci credo che nn ne parlano io o due figli una figlia di 3anni che preferisce masha e il piccolo di solo 6mesi guarda tutto per adesso bisogna vedere quando sarà un po più grande……
        Com vi dicevo teletabis lo vedo perché due mesi che mio piccolo a la tos forte e un faccio delle nottate a è stradali con la TV e li metto Rai Yo-Yo e quindi o scoperto questo teletabis di notte…. E secondo voi e un orario per bambini le due di notte!!???? Io nn credo

  1. Vogliamo parlare di quanto sono commoventi certe puntate? Quando comincia quella di “quando io sarò grande” devo già prepararmi i kleenex.

      1. io voglio tanto bene a Masha davvero e apprezzo il lavoro stupendo di Animaccord. Ma girano sempre le stesse 10/15 puntate: non ne posso più. So le canzoncine a memoria e le canticchio (contro la mia stessa volontà) in metro. Io sono un artista una celebrità, io dipingo i sogni coloro la realtà. Mi figlia di 20 mesi adora Masha e Orso, ma io francamente ogni volta che sento la siglia sto per trasformarmi in Michael Douglas in Un giorno di ordinaria follia. 🙂

    1. Io ho pianto più di una volta tenendo in braccio mia figlia….è masha rock star? Che meraviglia di pezzo strumentale passa dall’hard rock al metal al progressive al country! Favoloso!

  2. Concordo su tutta la linea.

    L’unico appunto che farei è sul doppiaggio, in particolare sull’espressività (nei dialoghi e nel cantato) del bimbo e della bimba, doppiatori di Masha nelle due stagioni.

    Sono quasi infastidito da quell'”aaaaaaaaaaaa” senza pathos che pronuncia, ad esempio, quando diventa gigante per colpa della “pozione magica” di Orso o quando viene presa “in ostaggio” dalla scopa magica.
    Per quanto riguarda invece l’intonazione, la puntata del singhiozzo contiene la canzone più stonata della serie, mentre la puntata delle tracce sulla neve ha il cantato mezzo tono (costante!) crescente rispetto alla base.

    Ho il dubbio che probabilmente la produzione italiana in principio non abbia creduto molto nel cartone animato russo e quindi abbia richiesto un doppiaggio a basso costo. Il dubbio viene avvalorato anche dal fatto che il direttore del doppiaggio e i due bambini hanno lo stesso cognome (ma mi dicono che nel mondo del doppiaggio funziona così…).

    Il vantaggio è che Masha e Orso si può anche guardare a volume azzerato e l’intento comunicativo viene raggiunto lo stesso, ma perdendo i bellissimi arrangiamenti della colonna sonora.
    Con Peppa, invece, si vedono solamente una serie di asciugacapelli rosa che si muovono (male).

    Viva Masha tutta la vita (ma fate altre stagioni, vi prego! ;-))

    1. Grazie del commento! A quanto pare c’è spazio per una fenomenologia di Masha e Orso, da scrivere a più mani… Un giorno ci faranno delle tesi di laurea!

      Concordo con gli appunti sul doppiaggio. Ma in fondo i piccoli Luca e Sara Tesei mi fanno tenerezza, anche quando steccano brutalmente. In un certo senso, anche questo è in linea con il «realismo» del cartone.

      Asciugacapelli rosa: LOL! Come ho fatto a non pensarci? 😀

      1. Salve sono papà di una bimba di 15 mesi e di lavoro faccio il produttore/musicista di roba moderna, non sono granché preparato sulla classica…
        Molto divertito e in accordo su tutto quello scritto, e insisto sul fatto che anche a me da parecchio fastidio il trattamento delle voci nei doppiaggi delle canzoni di masha, che purtroppo sono veramente pessimi soprattutto perché le basi sono veramente dei piccoli capolavori di artigianato musicale moderno con il giusto rispetto della tradizione musicale russa classica. Sono pessime nell’intonazione, nelle traduzioni e anche nel trattamento sonoro tecnico di post produzione e finalizzazione.
        Io cerco di abituare le orecchie di mia figlia alle note di scale armoniche classiche (intonate sul “la” comune, anche se avevo pensato di preparare il materiale per la sua didattica prendendo il “la” verdiano ma già mi sento strano a quel punto avevo paura di diventare proprio matto) sono partito da quando era neonata e per addormentarla usavo un Do.
        Ora arrivano questi scellerati e me la confondono, tanto valeva crescerla da subito con i sex pistols!
        Scherzi a parte propongo una riflessione ulteriore:
        Qua ho letto parole di persone che sicuramente hanno interessi culturali attivi e un certo grado di istruzione, Orso poi ha dei paradigmi anche rispetto alla vita passata al circo, quasi una prigionia, che gli impedisce di tornare nel “mondo” e lo lascia nel bosco, emarginato,
        L’orso è un animale dominante, aggressivo, cattivo talvolta nella realtà, masha è come la purezza che rende caritatevole è buono anche il peggiore dei galeotti, e che lo aiuta nei suoi momenti di depressione, nei letarghi, in masha c’è una forte ripresa delle metafore della vita e anche dei classici della letteratura e cultura, anche quella carceraria e di deportazione, sovietica più che russa a parer mio.
        Ma il mondo non è pronto per masha, lo sono i bambini perché hanno tutta la vita dentro, mentre la famiglia media in Italia è svuotata di tutto quello che c’è di bello nella vita ed è ridotta esattamente allo specchio di peppa, una famiglia di maiali messi all’ingrasso in attesa del nulla con qualche minorato nei paraggi. Perché mentre masha fa tutto con la semplicità della fantasia, peppa è già alle prese con la sua coscienza da reality e va in cerca del suo talento che deve essere unico e forte,
        Ed è saltare nelle pozzanghere, cioè infangarsi del mondo povero di cui fa parte.

      2. Grazie per questa approfondita analisi, che aggiunge il parere di un esperto alle mie opinioni tutto sommato naïf sulla questione della musica. Sono piacevolmente stupito che un intrattenimento per bambini fornisca così tanti spunti di interpretazione (e anche di discussione, perché no).

    2. Credo invece che il doppiaggio scadente e le stonature siano volute. Il bambino non si sente sminuito dal non saper cantare, in molti cartonii personaggi cantano divinamente con le modifiche fatte al pc.

      1. È vero, io seguo con mio figlio di 17 mesi le puntate in russo su YouTube e tramite Chromecast le vediamo direttamente sullo schermo del TV. Nonostante la lingua, si comprende tutto e mio figlio, quando compare Masha, la indica in modo molto eloquente. Stesso dicasi per Orso/Mishka.

  3. Ho due figlie e lavoro a scuola da anni; dire che i bambini amino più le cose complicate di quelle semplici mi pare un tantino scorretto. Le amano a mio avviso entrambe; dobbiamo poi pensare cosa vogliamo dalla TV; se intrattenerli, stimolarli o dare spunti educativi. Nel secondo e terzo caso programmi che affrontino la realtà con mezzi adatti al target (leggasi: semplificati) mi paiono più adatti. Chiudo con una considerazione personale: chissà se l’autore, avendo uno o più figli, vorrebbe che si comportassero più come Peppa o come Masha. Nel secondo caso, gli auguro di avere un lavoro che lo tenga occupato fuori casa molte ore al giorno! Masha apparirà divertente e spontanea, ma nel mondo reale forse è più sostenibile un po’ di petulanza…. In ogni caso, ritengo i due cartoni siano entrambi validi, e nel rispetto della pluralità di espressione e dei gusti dei bambini sia giusto permettere loro di vederli entrambi.

    1. Grazie della visita e del commento. La mia è una “recensione” opinabile e volutamente provocatoria; mi fa piacere di aver suscitato anche opinioni discordanti. Una figlia ce l’ho, e infatti è con lei che guardo ogni sera un po’ di Masha e un po’ di Peppa, mezz’oretta in tutto. E purtroppo sì, sono impegnato fuori casa molte ore al giorno. Emma è ancora piccola (quasi 19 mesi) e non è ancora una “Masha”, ma è sulla buona strada, e già ora ci sono momenti in cui è molto poco sostenibile. Il punto è che molti bambini, per quel che so dalla mia limitata esperienza, sono così di natura. Masha non è fuori dalla norma, secondo me; è ovvio, le sue marachelle sono esagerate per esigenze narrative, ma nascono da istinti molto credibili, che io già riconosco in mia figlia. Con tutto ciò, non c’è niente di davvero malvagio in lei: anzi, in molte puntate rivela empatia, senso critico e capacità di correggersi. Orso, di contro, è paziente ma non lesina i rimproveri, quando servono. Non sono certo un pedagogo, ma mi sembra che questo modo di trasmettere una dinamica infondo positiva tra bambini e adulti sia più efficace che non proporre un mondo caramelloso dove ogni conflitto è artificiosamente represso. Ma ripeto, questa è opinione mia.

      1. Condivido in pieno con lei…mia figlia annagiulia di 19 mesi si incanta con masha e quando sente la sigla comincia ad urlare orso orso con un sorriso enorme..peppa pig non le piace per fortuna.non dimentichiamoci che molti psicologi lo sconsigliano perché ha richiami fallici …

      2. Ciao!io ho due bimbi:Leo ha 5 anni ed è nato nel momento in cui entrava in voga Peppa…Gio ha 17 mesi…nato mentre cominciava l’era di Masha…Leo da piccino si perdeva a guardare Peppa e devo dire che ha imparato subito(forse grazie al fatto che in casa nostra si USA MOLTO!!!)a dire “grazie’,’per favore’,ecc…ma ora che è più grande adora Masha…sa tutte le canzoni e le battute a memoria…mentre quando c’è Peppa mi dice:mamma ma che brutto Peppa pig!come sono sciocchi!!
        Gio rimarrebbe incantato ore a guardare Masha…e quando arriva la maialins va a giocare…Non le concede nessuna possibilità insomma!
        Inoltre per lavoro io faccio la maestra di danza…ho a che fare coi bimbi ogni giorno e credo sia molto più gestibile la bambina istintiva che ti fa diventare matta perché non sta mai ferma che quella petulante e appiccicosa che le vuole sempre tutte vinte…o almeno per me è così…ma è solo un’opinione ovviamente!!
        Da adulto cmq Masha tutta la vita!!!

    2. Trovo invece che Peppa sia lo stereotipo in cartone: rosa per le femmine, azzurro per i maschi, mamme a casa, papà al lavoro, eccetera, eccetera, eccetera. Inguardabile.

      1. L’ho vista lavorare in una scena di una puntata. Forse ho avuto la sfortuna di beccare solo le puntate sbagliate (per diecimila volte di seguito).

      2. La mamma di Peppa lavora da casa! Se poi vogliamo fare i sottili anche papà Pig è sempre a casa… Anche se in teoria lavora in ufficio

    3. Salve, concordo sul fatto che ogni cartone abbia una sua validità e , sicuramente, penso che il target di riferimento sia molto diverso. Sono dell’idea che il cartone vada accuratamente scelto in base all’età dei piccoli proprio perché i bambini, ad ogni età, hanno capacità differenti di interpretare la realtà ed anche di gestire il bombardamento di immmagini che gli viene proposto dalla televisione. Un cartone dalle immagini e dai dialoghi semplici, che utilizza un ristretto ventaglio di variazioni cromatiche (come potrebbe essere anche la pimpa) non é da bambini cretini o decerebrati.. É semplicemente solo da bambini piccoli! Stiamo attenti a credere i nostri bimbi adulti in miniatura , la velocità delle sequenze e l’incalzare delle scene del cartone di masha non sono adatti a bimbi troppo piccoli… Lo stesso vale per i giocattoli, ognuno ha un’età di riferimento.. Saluti da Agnese mamma e psicomotricista

      1. Non sono un pedagogo, e non posso generalizzare, ma mia figlia, pur circondata di giocattoli, per divertirsi va sempre in cerca di cose che giochi non sono, e di cui non può capire l’uso e la funzione. Ha una caterva di libri suoi, che legge abitualmente, ma non per questo rinuncia a spulciare nella libreria dei grandi e a tirare sul pavimento libri e DVD. Non penso che i bambini che amano Peppa siano cretini; quel che volevo dire è che i creatori di Peppa li concepiscono (forse) più ingenui e passivi di quello che sono.

    4. finalmente uno che la pensa esattamente come me…noi abbiamo avuto la fase Peppa a 1 anno quella Masha a 2 e adessoa 3 siamo spontaneamente passate a cartoni più complicati…inoltre permettetemi di sottolineare una solenne cavolata scritta dall’autore, se i bambini non sanno parlare è inutile spiegare le cose? Quindi finché i suoi figli non inizieranno a parlare non gli parlerà? 😂

      1. Incasso la critica. Riconosco una certa superficialità in quel passaggio. È che ritengo molto più comprensibile, anche per un bambino, una cosa “mostrata” che una cosa “spiegata”.

  4. Non sono per niente d’accordo. Peppa è molto megli di Masha e orso, che è la solita strana coppia bambino monello/adulto bonaccione rivista mille volte, oh, che disastro!, sì, ma alla decimilionesima puntata anche basta. Peppa piace ai bambini perché ritrovano situazioni della loro vita reale, è ironico e godibile su più livelli. Per quanto riguarda il tratto, è stilizzato. Non è un difetto, anzi.

    1. Come sempre, il giudizio su una qualsiasi opera dell’ingegno umano (e ammetto che anche Peppa lo sia) è soggettivo e non del tutto scindibile da questioni di gusto personale. Non ho intenzione di convincere nessuno, solo di proporre un punto di vista.

      Sull’ironia di Peppa, ammetto di aver glissato per non indebolire l’argomentazione; ma c’è, bisogna dirlo, e alle volte è apprezzabile. Il tratto stilizzato non è un male in sé, ma in questo caso mi pare piuttosto privo di stile: mi sembra più un abbassarsi al livello presunto del pubblico che un tentativo di stimolarlo con una grafica insolita. Ma ripeto: questione di gusti.

      Grazie del contributo.

      1. Concordo sul fatto che è questione di gusti. Io amo Peppa, e Ben e Holly ancor di più, e trovo invece interessante che con quelle limitate possibilità riescano ad essere così straordinariamente comunicativi. Sospetto che invece il mio disamore per Masha dipenda in parte dal doppiaggio.

  5. bellissimo articolo… qualche parolaccia di troppo ma pur sempre un signor pezzo!
    personalmente ho sempre odiato pepa ed amato masha.
    tuttavia avendo avuto una Emma in età peppa prima che masha esistesse ho cercato un senso a quel cartone.
    non credo che sia per bimbi idioti… ma mostra un mondo dove gli adulti lo sono. e forse la realtà è che il nostro mondo è più simile a quello di peppa che a quello di masha…. ma è solo un forse… noi viviamo in un mondo reale dove le nostre vite sono migliaia di v volte più complesse di quelle dei cartoni.
    pensò che dobbiamo imparare a vivere un po più e magari tenere spenta la televisione un po e non preoccuparci se i nostri muri su imbrattano di manine e pitture, se i nostri pavimenti si sporcano ancora prima che abbiamo finito di pulirli.
    i nostri figli hanno diritti di vivere come masha… ma spesso li facciamo vivere come peppa…

    1. Grazie. Sì, il linguaggio è decisamente vietato ai minori. Ho lasciato parlare la pancia.

      Non credo che i bambini a cui piace Peppa siano idioti, né che rischino di diventarlo. Avrei dovuto dire “un cartone che non denota grande rispetto per i bambini”. Secondo me.

  6. Totalmente in disaccordo, purtroppo. La mia (3 anni) da quando vede più Masha e meno Peppa (per motivi di palinsesto) ha comportamenti ed espressioni decisamente peggiorate. Devo continuamente stare a spiegarle che quello che fanno quei personaggi è sbagliato e che lei è meglio che non faccia o dica certe cose per determinati motivi. Da Peppa invece, tra i due e i tre anni, ha imparato un sacco di nozioni utili sulla vita di ogni giorno in modo divertente. Probabilmente la cosa potrebbe essere diversa per un target un po’ più grande.

    1. Questo è prima di tutto un blog di letteratura. La mia critica a Peppa è soprattutto una critica estetica (anche se le implicazioni pedagogiche ci sono, vedasi il punto 4). Con tutto ciò, credo che i cartoni animati debbano essere un momento di evasione, prima che di apprendimento. I bambini imparano da qualsiasi cosa, quindi anche dai cartoni, ma i cartoni non dovrebbero costituire uno strumento di educazione (per quello il genitore dovrebbe impegnarsi in prima persona, parlando con i propri figli). L’idea che un bambino si comporti male perché vede fare lo stesso a un personaggio animato mi pare molto semplicistica. E poi, lo stesso Orso rimprovera e punisce Masha per le sue malefatte: il cartone non suggerisce in nessun modo che Masha faccia bene a comportarsi così.

  7. Per mia fortuna i miei figli hanno smesso di guardare Peppa e preferiscono Masha, ho sempre trovato Peppa un cartone stupido mentre Masha lo trovo piacevole si farà tanti disastri ma rispecchia in parte quello che sono i bambini di oggi, sono molto più avanti di noi, e poi con Peppa cosa insegna??? A rotolarsi nelle pozzanghere e un po’ difficile poi fargli uscire di casa dopo una pioggia perché le pozzanghere erano tutte le loro dicendo lo fa anche Peppa per mia fortuna adesso e’ passato questo periodo.😁

  8. Sono d’accordo QUASI su tutto. Il punto che mi trova in disaccordo è quello del target. Mio figlio ora ha 3 anni e Peppa nn la guarda più, probabilmente crescendo nn la trova interessante. Fino ad un anno fa però la guardava volentieri. Ora che ha tre anni sicuramente trova Masha più piacevole (anche se lui preferisce i Paw patrol. A proposito anche su questo cartone ci sarebbe da discutere parecchio) e Peppa proprio nn la vuole vedere. Ah, ogni tanto si ricorda dei trascorsi e mi dice “papà sciocchino”, mannaggia a loro.

    1. Quando ho scritto ero un po’ inacidito, lo ammetto. I bambini in questo sono magici: e se trovano del buono anche in Peppa, significa che in fondo c’è. Vorrei sottolinearlo: il mio era un intervento provocatorio, scritto da un adulto per gli adulti.

  9. Davvero interessante e veritiero. Masha ha una grande varietà di storie e i disegni sono spettacolari. Il doppiaggio é orribile, ma forse é voluto, anche il fatto che Masha sia stonata, credo che sia per rendere la bambina piú credibile e far immedesimare i piccoli spettatori, che di certo la maggior parte non sono da Zecchino d’oro. Se notiamo, in molti cartoni, i personaggi cantano in maniera divina e siccome il personaggio di masha é creato per identificarsi, la scelta della stonatura può servire a non far sentir sminuito il bimbo. Per quanto riguarda il padre scemo in peppa, é una cosa ricorrente nei cartoni (Simpson, Griffin ecc) invece al contrario il papà orso in Masha da ottimo esempio, sia per il senso di protezione che suscita, sia anche ai papà che possono identificarsi.
    Se volete guardare un cartone con delle ottime musiche, consiglio “jake e i pirati dell’isola che non c’é” che ha richiami al metal e ai litfiba e “trilli” con musiche celtiche. Comunque, molto validi anche Sofia la principessa, cuccioli, il treno dei dinosauri, la casa di topolino

  10. Guardiamo Masha i Medved’ da prima che venisse trasmesso in Italia, avendo casualmente scoperto l’esistenza degli episodi in russo su youtube. Le storie sono tutte comprensibili pur non conoscendo la lingua russa, ma in alcuni casi abbiamo apprezzato l’edizione inglese, davvero ben doppiata.
    La doppiatrice russa (e cantante) originale si chiama Alina Kukushkina: bravissima!
    La versione italiana è, purtroppo, inascoltabile: la voce di Masha è fondamentale (è l’unico personaggio che parli), al pari delle canzoni, che sono musicalmente complesse e rientrano nel solco della tradizione russa. In Italia, il doppiaggio dei bambini viene spesso affidato ai figli dei direttori del doppiaggio o dei doppiatori stessi, e poco importa se una bambina russa finisce per parlare con un’inflessione romanesca o milanese. Per questo, continuiamo a guardare il cartone in russo.
    Peppa Pig non merita ulteriori commenti, ma capita che le nostre figlie ne vedano qualche episodio a casa dei parenti. Materiale buono per le parodie.
    Domanda: a quale episodio fa riferimento, menzionando “Quando io sarò grande”? Grazie.

    1. Probabilmente cominceremo a vederlo in russo anche noi; e magari un giorno Emma potrà leggere Dostoevskij in lingua originale! “Quando io sarò grande” è tratto dall’episodio 32, in italiano “Divertirsi in famiglia”.

  11. Mi sembra assurdo che un genitore definisca scemi i bambini che preferiscono un cartone animato ad un altro… Cosa farà un domani quando sua figlia farà una scelta diversa da quella che farebbe lei le darà della scema?! Ma per favore!
    E si vede anche che non ha idea di cosa vuol dire passare tempo con sua figlia perché se davvero la bimba si comportasse come Masha, come lei si augura, non resisterebbe più di qualche giorno. È’ importante che i bambini guardino qualcosa da cui possono prendere esempio e non da cui sarebbe meglio non farlo, vi ricordo che Masha si spinge sempre oltre i limiti, alcuni esempi? Le telefonate al cellulare, le caramelle per orsa, la fragola della torta, e non criticate le pozzanghere se poi c’è una puntata intera su vestiti rotti o sporchi! E se non vi sta bene Lasciate ai bambini il piacere di vedere cosa gli pare senza grosse critiche e fate gli adulti!

    1. L’ho già precisato in un altro commento, ma lo ripeto perché è importante: NON penso che i bambini siano scemi, penso semmai che alcuni adulti li prendano per scemi e li trattino come tali. Se mia figlia un giorno mi dirà che ama Peppa per questo e quest’altro motivo, o che ha qualsiasi altra preferenza, non potrò far altro che rallegrarmi in cuor mio per il suo senso critico, anche se mi trovassi in disaccordo con lei. Ritengo che la mia responsabilità di genitore sia proteggere mia figlia da tutto ciò che può esserle dannoso fisicamente, psicologicamente o spiritualmente; e aiutarla, gradualmente, a difendersi da sola. Peppa non è certo dannoso, e infatti non le impedisco di guardarlo; anzi, quando ne ha voglia lo guardo con lei. Kenshiro sarebbe dannoso, alla sua età. Eppure non essere dannoso non basta; il punto del mio articolo è argomentare che Peppa è un prodotto non dannoso bensì scadente, basato su una concezione sbagliata di che cosa dovrebbe essere l’intrattenimento per l’infanzia. Secondo me, sempre secondo me.

  12. Bell’articolo la penso alla stessa maniera.mia figlia 19 mesi e’ un po’ come masha, ne combina di ogni,personalmente penso che la figura di orso possa servire ai genitori con bimbi iperattivi .credo che I bambini debbano avere bisogno di liberta’ avendo a fianco adulti che vigilano e che li comprendano, lasciando ( come fa orso ) al proprio Figlio la possibilita’ di capire lo sbaglio ed ammetere di aver sbagliato scusandosi.

  13. I miei figli guardano Masha da quando era ancora solo in russo, e ancora in russo spesso lo guardano: il doppiaggio ha tutt’altro spessore, ma capisco che sia un difficile da fare in una famiglia solo italiana.

    In questo momento però stan guardando Peppa Pig. Ecco, per quanto condivida completamente il tuo post, credo si tratti sempre di una interpretazione da adulti. A moi piace più Masha, punto.

    Ai bambini piacciono le cose complicate (Julia Fischer fa spesso da colonna sonora alle nostre giornate) ma anche quelle semplici: i bambini riescono a vedere del bello anche in Peppa Pig!

    Sta poi a noi genitori fargli capire che le cose semplici che sembrano carine le prime volte (la prima canzone di Ligabue?) dopo poco non hanno già più niente da offrire, mentre nella complessità sta il piacere dalla continua scoperta. Gli servirà da grandi, ma per ora lasciamoli correre fra Peppa Pig, Masha Kaša e La Casa di Topolino come fossero Masha all’intervallo nel suo primo giorno di scuola.

    1. Anche mia figlia di 2anni e mezzo guarda Masha in russo…lo vede anche in italiano qualche volta ma continua a preferire quello in russo anche se essendo noi italiani il russo non lo conosce…in effetti è tutta un altra cosa!!

    2. Come genitore, non mi è ancora mai capitato di impedire a mia figlia la visione di un certo cartone. Non le vieto di guardare Peppa solo perché a me non piace. Ho solo notato che ultimamente piace sempre di meno anche a lei, e ho provato a ragionare sul perché. I bambini trovano il buono in qualsiasi cosa (onestamente, quale adulto sarebbe in grado di giocare mezz’ora con un barattolo di plastica vuoto, divertendosi pure?), ma questa non è una scusa per giocare al ribasso, come secondo me fa Peppa, e a farlo per giunta con un certo qual tono paternalistico, come a dire: “guardate, questo è un cartone istruttivo”. Il mio invito è a fare un cartone bello, che a quel punto finirebbe per essere istruttivo senza sforzo, anzi, con piacere.

  14. Mia figlia (15 mesi) adora Masha ma anche Peppa però 😦 Ho visto con le nipotine (4 e 7 anni) che verso i 3 anni non si cagano più Peppa perchè “cartone da piccoli” 😀

  15. A Peppa piace saltare nelle pozzanghere di fango. Anche a George piace saltare nelle pozzanghere di fango. A tutti piace saltare nelle pozzanghere di fango. A hahaha (panoramica su 20 animali che si ribaltano dal ridere)

  16. Bella Masha, ma W Peppa. Alla grande.
    È una delle poche trasmissioni in cui c’è la famiglia vera, l’unica e naturale famiglia: papà, mamma, figli.

  17. Sicuramente sono due cartoni non paragonabili, purché dall’inizio partono per due target group diverse. Peppa Pig è nata come il materiale didattico per bambini fino a tre anni. Invece Masha e Orso è nato, come maggior parte di cartoni russi, per il pubblico adulto. Mio figlio di 20 mesi é bilingue (russo italiano). Lui preferisce Masha russa, come la mamma 😊

  18. Ma non vi pare di prenderla un po’ troppo sul serio? Sono cartoni! E un bambino sano li guarda un po’ per divertimento e poi fa altro…se guarda Masha non diventa Masha ( anche se per i bambini che conosco io e ne conosco davvero tanti è una rappresentazione davvero credibile , dolce, un po’ esagerata per motivi drammaturgico di un bambino di quell’ età ) , se guarda Peppa non diventa Peppa ( grazie al cielo!) Mio figlio ha quasi due anni, adora Masha però adesso guarda anche Peppa. Io con Masha mi diverto, Peppa la trovo insopportabile, la mamma per fettina e sempre a casa, Papà scemo, luoghi comuni….tutto vero! E non dimentichiamo il povero Pedro Pony l’ amico sfigato che non ne combina una giusta neanche a pagarlo!

    1. Quanti anni ha Sig. Maurizio? Perchè io sono dell’ 81 e ho un figlio di 11 anni. E mi pare molto semplicistica la sua affermazione, al limite del qualunquismo. Io, che di base sono del suo parere (sebbene goffamente espresso) che sia compito dei genitori essere vicino ai figli ed educarli, mi trovo circondata da persone della mia età ma DRAMMATICAMENTE da persone con più anni di me (questione di aver fatto un figlio molto giovane) che DEMANDANO l’educazione ad altri sistemi. Tablet, cellulari, TV. Per lo meno noi negli anni’80 avevamo la TV e i genitori. Oggi il 90% dei ragazzini è abbandonato non più davanti alla TV (che abbiamo ben demonizzato negli anni addietro) ma davanti al tablet. Che poi faccia le stesse funzioni non ce ne frega niente. E questo genera e amplifica il fenomeno dell’analfabetismo funzionale e di altri analfabetismi vari. Per cui le chiedo… Lei invece dove vive, nel paese di Peppa Pig, facendo queste domande?

  19. Non sono molto d’accordo. Scemo e decerebrato e cafone è chi ha scritto questo sub-articolo, individuo sicuramente senza figli o nipoti e che odia i bambini, permettendosi di offendere non solo mia figlia ma tutti quei bambini che amano Peppa. Ci sarà un tempo in cui le piaceranno altri cartoni ma adesso adora Peppa. E allora? Le piace anche Masha ma preferisce Peppa.
    Evidentemente il cafone in questione, da piccolo non avrà mai visto cartoni animati o li avrà visti “censurati” da genitori attenti e dai gusti raffinati… E sicuramente non avrà mai giocato con videogiochi violenti ma avrà solo fatto puzzle e giocato coi lego… Sei solo un cafone maleducato e dovresti vergognarti per le schifezze che dici. Se hai avuto un infanzia infelice, la colpa non è certo mia.
    E comunque non posso far piacere a mia figlia un cartone. Così come non posso costringerla a giocare con un giocattolo di 200 euro se lei preferisce passare due ore a giocare con un tappo di bottiglia. I miei gusti di adulto non sono quelli di un bambino di un anno, un anno e mezzo. E proprio perché sono un adulto e un papà, non mi permetterei mai di criticare i bambini per i loro gusti. Altrimenti cosa dovrei fare con Violetta? Ditemelo voi.

    1. Commenti come questo mi deprimono. Non come padre ma come scrittore: evidentemente, se è possibile fraintendermi fino a questo punto, significa che non scrivo in modo comprensibile. Il che è una sconfitta.

  20. premettendo il fatto che a me piace piu masha perche la grafica è migliore..vorrei dire che peppa è un cartone stilizzato per bambini piccoli…loro non devono guardarevibdettagli…poi mamma pig non è vero che non fanulla.lavora da casa col computer…scrivere che il cartone di peppa non sembra realtà..vorrei dire..ma che davvero???..è educativo masha??..una bambina che vive in un bosco senza nessuno.che gioca con un orso bruno???? che ha empre lo stesso vestito e non si cambia mai..che la notte con la tempesta va a dormire a casa con l orso e i genitori non la cercano….cioè ti prego allora fantasia per fantasia è meglio peppa

    1. La “realtà” non è quella delle situazioni (un orso che suona il pianoforte? dei maiali che parlano?) ma quella delle dinamiche relazionali che tali situazioni suggeriscono.

  21. Ci sono commenti introspettivi e che analizzano a fondo le dinamiche a monte dei cartoni in questione..che quasi mi imbarazza la semplicità che avrà il mio commento..! Mia figlia mi chiede con lo stesso interesse “Mamma voglio vedere Peppa”o “Mamma voglio vedere Masha” perchè credo,come qualche commento più su, che i bambini trovano il bello in ogni cosa, a modo loro. Perchè a definirlo demenziale,per bambini scemi, orribile, disegneto alla perfezione, musicalmente ineccepibile,ecc..siamo noi adulti. I piccoli, credo osservando la mia, si limitano a pensare se il cartone in quel momento possa interessagli oppure no.

    1. Non credo di aver mai detto “genitori, non fate vedere Peppa ai vostri figli”. Io, a mia figlia, glielo lascio vedere, se vuole. Ho detto soltanto che ritengo Masha un cartone incomparabilmente migliore di Peppa.

  22. Mi piace moltissimo Masha e per niente Peppa…ma la posso tollerare in lingua originale, perché ne concepisco le puntate come vere e proprie lezioni di inglese (basic), anzi credo forse presuntuosamente che questo fosse l’intento, in origine, di chi l’ha ideata, come per altri cartoni animati inglesi. Chi è stato in UK dovrebbe sapere quanto l’insegnamento della loro lingua ai bambini si concentri su esercizi di ascolto ben più che da noi, per la sua stessa struttura – la pronuncia dell’inglese ha regole e non-regole e eccezioni e astrusità incomprensibili a loro stessi (con l’aggiunta di variazioni a seconda della zona, come in Italia del resto) e per questo utilizzano molto i cartoni come strumento di apprendimento per i bambini…poi non dimentichiamo che la loro società è davvero multiculturale e devono gestire il problema a scuola, con bambini di lingua diversa cui va insegnato l’inglese il più velocemente possibile per non rallentare tutti quanti. Se guardate una puntata di peppa pig in inglese vi accorgerete di quanto vengano sottolineati i pronomi, per esempio nella differenza tra il maschile e il femminile, o i verbi, o i plurali con relative regole e così via… poi si può dire che altri cartoni animati inglesi siano più validi anche da questo punto di vista, ma insomma era per trovare un senso a quel mostricino rosa che mi sono sorbita spesso e volentieri, da zia o baby-sitter!

  23. di tutti i cartoni per i piu piccoli Peppa e Masha sono comunque i migliori. Tutti gli altri sono iper stimolanti – paw patrol – o propongono l’odiosa formula della pseudo interattivita’ – topolino, dora . Quasi sempre, i piccoli protagonisti sono alla pari degli adulti, anzi risolvono i loro problemi. Masha e Peppa sono molto diversi tra loro, opposti in certi tratti, ma entrambi rispettano l’intelligenza dei bambini e il loro ruolo.

  24. Standing ovation.
    I sostenitori di Peppa ritengono che questo “cartone” si studiato secondo precise linee guida psicologiche e didattiche.
    Io dico che anche la famigerata Corazzata era da alcuni ritenuta un capolavoro. Salvo essere una cagata pazzesca.

  25. Bel post e balla discussione.
    io sono fra quelli che apprezzano entrambi i cartoni ma riferendoli ad età diverse. Peppa a me non piace per nulla ma l’ho fatto guardare ai miei figli molto volentieri e loro fino ai due anni lo hanno apprezzato.
    Per gli adulti e bambini sopra i tre anni non c’è paragone, meglio Masha tutta la vita.
    Però vi suggerisco di recuperarne un altro. Shaun the Sheep (credo sia stato trasmesso anche in italia ma non so se c’è ancora, io l’ho preso in DVD).
    Piace moltissimo sia a me che ai bimbi.

  26. Vorrei segnalarti uno spunto che nei commenti non mi è sembrato di vedere. Noi abbiamo scelto che i cartoni animati, da sempre, arrivino a mio figlio in inglese, quantomeno a casa e dove possibile. Lui si è sempre divertito lo stesso, e hanno contribuito attivamente a quel po’ di bilinguismo che ho sempre cercato di incentivare nel gioco insieme. Grazie a Sky, Peppa è fruibile in lingua originale: un gran bell’inglese british, senza molte delle sciocchezze inserite dal doppiaggio italiano (ivi compresi i rutti e le variazioni di aggettivi indirizzati al padre). Spesso io per prima imparo formule verbali interessanti, e mio figlio a due anni usa spesso parole e canzoncine tratte da Peppa. E’ un linguaggio molto adatto agli anni in cui i bimbi imparano a parlare: chiaro e semplice, ma corretto e completo.

  27. Salvo due cose di Peppa: 1. le pozzanghere di fango (io sono del ’76, millenni prima di Peppa e, quando vedevo una pozzanghera, sentivo il forte impulso di saltarci dentro… è tipico dei bambini, non è colpa di Peppa che oltretutto è una maialina. Sarebbe come volerla contestare perché grugnisce! :)). 2. Il carattere (un po’ petulante e capricciosa… beh, ha 3 anni i famosi “tremendi tre” e i bambini a quell’età sono così). inoltre ho letto su una rivista di pediatria che il disegno è fatto per i piccini, in quanto i protagonisti hanno ambedue gli occhi laterali e i piccoli riconoscono i personaggi e le persone dagli occhi. Poi, ovviamente, riescono a comprendere e ad apprezzare anche cose più complesse, però direi che c’è una scelta precisa di base. Riguardo la sceneggiatura qualcuno mi spieghi come mai tutti hanno un nome con la doppia iniziale Peppa Pig, Suzie Sheep (Suzie pecora), Danny Dog (Danny cane) ecc. e il fratellino di Peppa si chiama George (non Peter o Paul o Patrick…). BOH! Credo comunque che Peppa sia per i bambini più piccini in quanto descrive molto banalmente la classica vita quotidiana. Avete presente quei libri con le figure e le scritte tipo: tavolo, tovaglia, bottiglia ecc? Ecco, in Peppa vedi lei che esce a giocare col fratellino, però piove e il fratellino fa il capriccio di non volere mettere il berretto. Allora il fratellino prende il raffreddore… ecc. ecc. proprio quel che succede ai bambini nel quotidiano. Con l’aggiunta di una puntina di ironia (la mamma che è più in gamba del papà, il papà ha paura dei ragni ecc.). Le prime storielline quotidiane. Nessuno pensa che i piccini siano stupidi e, personalmente, avrei usato il lanciafiamme contro i Telethubbis, però è pur vero che i primi libretti sono cartonati con sole immagini… e allora lo possono essere pure i cartoni. Poi il bimbo già a 3 anni è cresciutello e legge favole (Lionni, per esempio) e così può passare a Masha. Certo che per noi adulti è una liberazione ma devo dire che io non ne posso più nemmeno di Masha!!! 🙂

  28. Comunque se non amate Peppa date un’occhiata a Dora e l’adorerete!! Dora è odiosa e stupidissima! (parere mio).
    Personalmente consiglio “Curioso come George” e “Shawn the Sheep”.

  29. Alla fine sono i bambini a decidere quale è il migliore, piaccia o non piaccia. La mia bimba ha due anni e mezzo e sino a pochi mesi fa restava ipnotizzata a guardare Peppa mentre con Masha e Orso sorrideva ma… la sua attenzione non durava che pochi istanti.

    Ora anche Peppa è scesa dall’olimpo delle sue preferenze, sostituita dal simpatico “Curioso come George” che, devo ammettere, piace pure a me. Masha non la posso soffrire (penso per colpa del doppiaggio e per le sole due stagioni a disposizione che vengono ripetute oltre l’umana sopportazione). Curioso come George perlomeno ha 3 stagioni e due film… insomma… un po’ più di respiro.

  30. Bell’articolo, scritto in maniera divertente e tutto sommato condivisibile. Belli anche molti commenti. Personalmente credo che i due cartoni siano indirizzati a target nettamente diversi, come molti segnalano. Capisco che peppa possa sembrare semplice, didascalico e politically correct, ma secondo me piace ai bambini proprio perché è così, perché a loro piace il librottino semplice e non leggono, che so, un fumetto della Marvel alla loro età. La qualità realizzati a è innegabilmente non paragonabile, ma sono scelte. Di sicuro costa molto di più produrre masha che peppa ma non sappiamo quali e quanti studi pedagogici ci siano dietro. Io ho due bimbi di 2.5 e 4 anni. Il grande non guarda molto peppa, il piccolo ancora, mentre masha lo guardano entrambi. Ma se è per quello si sono incantati durante qualche scena di Ritorno al Futuro: dobbiamo desumere che allora Ritorno al Futuro è l’unico valido? Peppa è lento e semplice, esattamente quello che serve in tempi di ipervelocità televisiva (paragonate un cartone moderno ad un, ad esempio, goldrake: i ritmi sono enormemente diversi). A parziale critica dell’articolo (che insisto è simpatico e va preso alla leggera!) segnalo però che da quando guardano Masha i miei riproducono la risata di masha e le sue marachelle quasi pedissequamente. Non voglio dire che i miei figli sono monelli a causa di masha, ma di sicuro abbiamo visto degli schemi non piacevoli, masha è una VERA peste e la maggior parte delle volte la passa liscia. Non lo demonizzo ma rilevo questa cosa. Ciao!

  31. Grazie per questa spassosissima e verissima analisi, aggiungerei un undicesimo punto; Masha è figlia della scuola russa d’animazione, pur distaccandosene molto nello stile: arte vera; Peppa pig è un prodotto commerciale studiato a tavolino con tutto il suo corredo di merchandising.

  32. simpaticissimo l’articolo, anche se non sono d’accordo del tutto. Peppa è il preferito di mio figlio, dall’anno in poi, ma già ora che ne ha 3 si sta distaccando guardando altro. E’ destinato a quella fascia d’età proprio per le osservazioni fatte nell’articolo: semplicità dei disegni, spiegazione fuori campo anche ridondanti, comprensibilità delle situazioni, filastrocche cantabili (la maggior parte sono la traduzione di famosissime filastrocche inglesi, es: “Wheels on the bus”, che infatti ha adorato mio figlio per mesi e mesi). Forse ai più piccoli piace proprio avere la comprensione di quello che stanno guardando, e poi è proprio la fase dei giochi di ruolo, del voler imitare i grandi, non hanno una fantasia così complessa per cose molto più complicate, quindi il veder cucinare, andare in macchina in gita, andare a scuola, aspettare l’autobus, è proprio quello che piace a loro.
    Di Peppa, che di per sé mi è parecchio antipatica, salvo il fatto che sicuramente sotto c’è uno studio pedagogico ad hoc, sennò non avrebbe avuto tanto successo tra i più piccoli, e che ha comunque messaggi positivi di famiglia, educazione, figure di vita reale. Non credo che la sua semplicità si possa ricondurre a un prodotto scadente.
    Reputo prodotti scadenti ad esempio i video di The Wheels on the bus del canale Nursery Rhymes(a parte la canzoncina che effettivamente piace ai bambini, i personaggi fatti con computer grafica sono veramente senza espressione) per non parlare della versione indiana di Chu chu tv ….inguardabili!!!!! Ma hanno milioni di visualizzazioni, i gusti sono gusti insomma 🙂
    Ripeto, piacevole l’articolo e piacevole la discussione, ma è difficile mettersi nei panni di un bimbo di un anno o due, chi si ricorda come ragionavamo quando eravamo così piccoli?
    Per esempio io sempre odiato per quanto mi ricordo, i personaggi sbruffoni, furbetti, che la fanno sempre franca e prendono in giro i buoni, tontoloni, ecc, insomma, stavo dalla parte di Will Coyote, non di Bip Bip 🙂
    Masha indubbiamente è un buon prodotto e per più grandi

  33. Questo articolo sembra scritto da me,la penso allo stesso identico modo!non mi è mai piaciuto peppa pig,lo trovo orrendo sotto ogni punto di vista,ma ho notato che a molte mamme piace xché sperano che quel mondo stucchevole possa essere d’esempio x i propri figli,e vedono in masha invece l’irriverenza,lo considerano in molte diseducativo!non capisco ancora xché ci ostiniamo a trattare i bambini da dementi,incapaci di cogliere l’ironia,e xché no,felici magari di rivedersi nelle marachelle di masha,e non nelle galosce di peppa con le sue fottutissime pozzanghere di fango! Almeno siate obietivi…e fatelo toccare poi sto fango ai vostri pargoli “peppapig-izzati”invece di lavarli con l’amuchina pura x un granello ti terra sui loro abiti!!!’

  34. Secondo me sono cartoni che sposano due target di bambini differenti,a prescindere dall’età!onestamente credo che un bambino che si appassiona a peppapig,difficilmente si appassionerà a masha e viceversa!ma questo a mio avviso già detta le basi delle loro personalitá,del loro stile,dei loro gusti! Se devo dare un giudizio personalea tutto ciò,devo dire che masha è da intenditori…peppa è robbetta commerciale e basta! Vale un po’ come x la musica… quella commerciale la possiamo ascoltare e comprendere tutti,ma altri generi più ricercati,come la lirica,o anche il rock nelle sue forme più alte,sono solo x veri intenditori!dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei,allo stesso modo ditemi se i vostri figli preferiscono peppa o masha e vi dirò la loro indole! 🙂

      1. Sorry Guido, ce l avevo con il commento di Vera, che pensa di identificare l’ indole dei bambini da quello che preferiscono, come se chi guarda peppa fosse meno esigente o sveglio. Era ovvio che l articolo era un confronto sui prodotti e non sui bambini,per altro molto simpatico 😉

  35. e QUI CI VORREBBE LA CLASSICA FRASE : – IO oooodio la PEPPA!! – MA DIRò SOLTANTO CHE IL PERIODO PIG LO ABBIAMO SUPERATO, PRIMA DI quello SPARO IN MEZZO AGLI OCCHI. CMQ.. è verissimo il punto 4 : ECCO PERCHé AL PAPà DELLA MIA PICCOLETTA NON è MAI GARBATO STO CARTONE, e io che pensavo fosse per tutti quei maiali… NO HAI RAGIONISSIMA “pessima figura fanno fare ai papà”…
    MaSHA e Orso sembra la storia della mia SECONDA VITA ihihih
    P.S.= ma… te, chi sceglieresti fra Peppa e… ehM… Pimpa ?
    😛

  36. Applausi in piedi, coriandoli che scendono dal soffitto, cori angelici e colombe che svolazzano in un cielo luminoso *.*
    FINALMENTE!
    Detesto peppa pig con tutta me stessa e tu mi hai dato voce *.*
    Da amante dell’animazione, quella vera, condivido punto per punto, parola per parola quello che hai detto, peppa pig è un’offesa all’intelligenza dei bambini!
    Me lo incornicio questo post *.*

    (un’ex bambina degli anni ’80, cresciuta con cartoni animati fantasticiui)

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